Stop alla realizzazione del nodo ferroviario di Bari: l’interrogazione al Presidente Draghi

Il Tar di Bari ha sospeso l’autorizzazione a procedere per la realizzazione di una tratta del nodo ferroviario di Bari sud accogliendo l’istanza cautelare di un comitato locale. Ora esiste seriamente il rischio che 406 milioni di euro, di cui la metà dei fondi arrivano dal PNRR, vadano in fumo.
Una decisione incomprensibile, figlia della logica di veti, ricorsi e piccole resistenze territoriali, che non sempre mirano alla tutale dell’ambiente, quanto alla difesa di interessi egoistici ed elettorali.

Siamo al solito paradosso italiano: se la decisione non sarà revocata, il progetto dovrà ripartire da zero e probabilmente non sarà sviluppato nei tempi necessari per ottenere i fondi del PNRR. Per le proteste di pochi si sta bloccando un’opera strategica per la Puglia e il Sud Italia, perdendo l’occasione di portare finalmente a compimento un progetto che va avanti da anni.

Mi auguro che il Consiglio di Stato annulli la miope ordinanza del Tar, consentendo all’intera Puglia di ottenere una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio e per i cittadini.

Per questo ho presentato, insieme ai colleghi Mauro D’Attis ed Elvira Savino un interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi. Qui di seguito trovate l’interrogazione:

 

Interrogazione a risposta scritta

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Premesso che:

il nodo ferroviario di Bari è un’opera strategica che interessa tutta la regione Puglia perché permette di migliorare e accelerare i collegamenti tra la Puglia e il Nord Italia;

con nella revisione delle reti Ten-T la commissione europea, grazie anche al lavoro di Forza Italia, ha inserito il completamento della dorsale adriatica, con l’inserimento della tratta Ancona – Bari nella rete di rango extended Core sia ferroviaria che stradale. Tale inclusione permettera di prolungare il corridoio “Mar Baltico – Mar Adriatico” fino a Bari, creando una connessione strategica nel nodo di Bari con il Corridoio “Scandinavo Mediterraneo”;

che l’opera vale 391 milioni di euro e oltre la metà 204 milioni sono fondi PNRR che vanno spesi entro il 2026.

che l’infrastruttura è prevista dal 2001, il progetto è stato approvato nel 2015 dopo i pareri ministeriali e degli enti locali in teressati e i lavori sono iniziati nel 2019 a pieno ritmo;

che nonostante l’appalto in corso il Tar Puglia ha accolto la richiesta di sospensione dei lavori accogliendo la richiesta di un comitato di cittadini e del primo cittadino di Noicattaro;

che a causa dell’ordinanza del Tar Puglia esiste un rischio concreto di bloccare i fondi PNRR e precludere la realizzazione di questa opera strategica;

si è appreso da fondi di stampa che il Premier Draghi intende impugnare l’ordinanza del Tar Puglia che blocca l’opera;

si chiede di sapere:

Se il Governo intende attivarsi celermente per impugnare lo stop sul Nodo ferroviario di Bari Sud, e se affermativo, con quali tempi onde evitare di perdere fondi PNRR e conseguentemente bloccare un nodo strategico ferroviario per l’intero territorio pugliese.

 

Gianluca Rospi, Mauro D’Attis, Elvira Savino

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