Scuola e cultura

Scuola e cultura

Una scuola per il lavoro.

Formazione finalizzata all’evoluzione del cittadino e alla cultura del lavoro e della legalità. Una scuola e un’università per la partecipazione alle responsabilità civiche e sociali: valorizzazione dei talenti e apertura al mondo dell’impresa e al futuro.

La scuola pubblica deve essere tutelata in tutti i suoi aspetti: strutturali, innovativi, formativi per il benessere degli insegnanti e degli studenti

Il sistema scolastico che comprende scuola pubblica statale e pubblica paritaria deve essere rafforzato per tutelare la scelta educativa per ogni famiglia, come sancito dalla nostra Carta Costituzionale all’art. 30. Occorre promuovere politiche di sostegno alle famiglie per garantire la possibilità di una istruzione scolastica, statale o paritaria, vicina alla loro visione educativa e attuare politiche di reclutamento, che diano ai docenti la possibilità di essere assunti in tutte le strutture pubbliche, secondo la loro formazione ed orientamento educativo.

Siamo per una scuola realmente inclusiva che investa in aggiornamento e formazione permanente del personale e utilizzo di nuove tecnologie a supporto del coinvolgimento di tutti gli alunni.

Occorre implementare l’attuale modello di scuola partendo dai punti di forza esistenti per una evoluzione, avendo tra gli obiettivi principali quello di formare il cittadino di domani, infondendo principi quali: il “bene comune” come ricchezza per sè e per gli altri; la condivisione delle liberta’ individuali.

Vogliamo una scuola che stimoli la logica e l’intuizione e non segua solo un sistema di apprendimento mnemonico; una scuola che infonda l’amore per la conoscenza, che guardi alla persona nella sua interezza fisica, psichica, etica e spirituale, che comprenda il valore di sé e degli altri.

L’Università è un percorso formativo che deve fornire tutte le competenze attinenti al profilo professionale, sviluppare l’attitudine alla ricerca e all’aggiornamento, favorire gli scambi culturali nazionali e internazionali.

Le scuole e le università devono aprirsi, poi, al mondo dell’impresa, produrre un sapere spendibile per il mondo del lavoro e l’evoluzione della società.

Il primo segno deve essere garantito dallo Stato stesso, attraverso un più deciso riconoscimento, anche economico, del ruolo di una categoria che è determinante per il futuro dell’Italia. La formazione professionale, a sua volta, deve preoccuparsi di valorizzare i talenti ed essere generatrice di percorsi utili per le carriere, nell’interesse sia dei lavoratori che della società. Il futuro è nella contaminazione proficua tra scuola, università e lavoro, con interscambi e rapporti strutturati. È fondamentale che la scuola e l’università siano anche il luogo ideale e reale per la diffusione della cultura, praticata e vissuta, della partecipazione e della legalità.

La spesa per l’innovazione e la ricerca in Italia deve adeguarsi alla media europea, occorre perciò identificare come priorità strategiche maggior investimenti per proiettare il Paese nel futuro, tenendo il passo con i sistemi più avanzati. Le Competenze italiane devono trovare adeguata valorizzazione nel contesto nazionale e, per questo, le migliori intelligenze devono avere la possibilità di trovare la giusta collocazione e soddisfazione sul territorio italiano.

L’alta formazione artistica, musicale, coreutica e lo spettacolo dal vivo rappresentano asset strategici per lo sviluppo dell’Italia, oltre a costituire l’anima della vita culturale e sociale del nostro Paese. Questo comparto ha enormi potenzialità da sfruttare, occasione che non vogliamo perdere. Le percentuali di stranieri iscritti ci suggeriscono la necessità di potenziare ulteriormente l’internazionalizzazione del comparto che, nonostante le diverse criticità che devono essere affrontate e superate con la massima urgenza, continua ad intercettare l’interesse di studenti di altri paesi. Lo studio delle arti ai più alti livelli non può però prescindere dal rilancio dell’intera filiera della formazione artistica. È necessario, quindi, una ridefinizione complessiva dell’intero comparto per consolidare questo importante tessuto culturale strategico per il Paese.

La cultura italiana deve sempre più dare origine a forme intelligenti ed avanzate di industria culturale, in grado di rafforzare la competitività dell’intero sistema economico nazionale.

Occorre rimettere al centro il sapere per saper fare, la cultura per poter partecipare.

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