Lavoro e imprese
Occupazione e rilancio.
La partecipazione, via maestra del rilancio dell’occupazione e della dignità del lavoro. Siamo a favore di politiche che alimentano forme di occupazione capaci di ridare dignità alle persone, alle famiglie agli imprenditori.
L’occupazione e la valorizzazione delle capacità dei singoli per dare valore al lavoro. Dobbiamo avere il coraggio di restituire alle parti sociali il ruolo-chiave che è loro proprio, ovvero quello di soggetti attivi nella definizione delle regole e delle politiche del lavoro e degli equilibri che presiedono alla loro più efficace determinazione. Un ruolo che richiede una responsabilità più forte e aperta delle stesse associazioni dei lavoratori e delle imprese. La via maestra del nuovo lavoro passa, dunque, da una reale partecipazione dei cittadini alla vita e ai risultati dell’impresa. Occorre realizzare un vero piano di riforme e di modernizzazione del Paese, a partire dalla semplificazione delle regole e dalla sburocratizzazione, avendo come riferimento l’impresa, il lavoro e la professionalità.
Le piccole e le piccolissime aziende sono il motore insostituibile dello sviluppo economico del nostro Paese, con un elevatissimo capitale umano caratterizzato da creatività e qualità invidiate in tutto il mondo. Queste realtà chiedono semplificazione fiscale e burocratica, per dare slancio alla libera iniziativa imprenditoriale, presidio fondamentale delle libertà economiche individuali.
Favorire con sgravi fiscali le imprese che creano lavoro e che investono nell’innovazione. Allineare la produttività ai risultati, valorizzando i lavoratori che aumentano la produttività e partecipano ai risultati. L’obiettivo è la nuova via per un capitalismo più solidale e meno focalizzato sulla finanza e più sull’economia reale e il benessere delle donne e degli uomini.
Occorre mettere in atto sforzi adeguati a favorire la rilocalizzazione nel nostro Paese di attività produttive che erano state delocalizzate nel corso degli anni. L’emergenza sanitaria e socio-economica, che stiamo attraversando, ha, infatti, dimostrato la fragilità delle catene di produzione lunghe e la convenienza, in termini sociali ed economici, di riavvicinare i processi produttivi (reshoring). Misure di intervento come lo sviluppo di zone economiche speciali, zone franche montane, la defiscalizzazione e la semplificazione amministrativa, possono efficacemente favorire questo processo, che già avviene in molti Paesi e che può rafforzare in modo significativo il nostro sistema produttivo.
Occorre premiare l’impegno a un’autentica responsabilità sociale d’impresa e al miglioramento della sostenibilità ambientale di prodotti e processi, per sostenere gli sforzi di tanti imprenditori illuminati e sensibili e stimolare tutti ad un maggiore impegno.
Il modello delle società benefit, che sta ottenendo un crescente successo, rappresenta una modalità di grande interesse, in quanto destina parte dei profitti di impresa a scopi sociali: essa deve perciò essere adeguatamente promossa e sostenuta.