Impegnarsi per un’energia pulita, sicura e a basso costo

Puglia ed eolico offshore strategici nella transizione energetica nazionale

Chissà: se Miguel de Cervantes fosse stato un nostro contemporaneo, la sua penna forse avrebbe fatto combattere Don Chisciotte contro le pale eoliche, anziché contro i mulini a vento: un duello vano quello del nobiluomo spagnolo, come sarà probabilmente vana la lotta di chi si oppone alla transizione ecologica in atto, mai così agognata come in questo momento. Il momento è propizio, dobbiamo affidarci alla scienza e alla politica delle competenze per accelerare questo percorso verso un futuro energetico sempre più verde. In questo abbiamo una fortuna: l’Italia ha migliaia di chilometri quadrati di superficie marina adatta all’eolico offshore e in grado di produrre tanta energia verde per soddisfare la crescente richiesta di energia pulita, riducendo così l’impiego di fonti fossili come il gas, che si tratti di quello russo o di altro paese.

Dal canto suo, la Puglia, grazie alla potenza dei venti che vi spirano e alla conformazione dei suoi fondali può e deve dare un grande contributo a questa rivoluzione epocale che il Paese sta attraversando. In tal senso, bene i parchi eolici offshore realizzati o in corso di autorizzazione nella regione che, peraltro, possono dare vita a filiere produttive durature con ricadute virtuose a livello economico e occupazionale nei territori. Si pensi all’assemblaggio delle turbine, alle movimentazioni portuali, a navi e rimorchiatori necessari per trasferire al largo le strutture da mettere in esercizio: la costruzione di opere così imponenti avrebbe pochi precedenti nella storia delle nostre aree industriali, mettendo in moto le zone retroportuali, da sempre volano per creare ricchezza.

Il tacco dello Stivale ha tutte le carte in regola per divenire capofila di questa rivoluzione verde, facendo da traino, perché no, a tutto il Paese. In primis l’intensità del vento che, anche nei mari pugliesi, soffia in modo più intenso e stabile rispetto alle aree interne, consentendo di produrre maggiore energia, circa il 30% di più, e con maggiore costanza. Poi la possibilità di sviluppare impianti galleggianti che non necessitano la perforazione dei fondali e che, secondo diversi studi, favoriscono nel tempo zone di ripopolamento ittico e di biodiversità sui fondali proprio grazie alla conformazione delle piattaforme e ai sistemi di ancoraggio sottomarino. Parchi eolici galleggianti con impatti visivi decisamente inferiori rispetto alle enormi distese di pale eoliche o pannelli fotovoltaici installati nelle campagne o in collina che, tuttavia, andranno posizionati a debita distanza dalla costa per renderli poco visibili dalle splendide coste pugliesi.

Altro punto a favore dei parchi eolici offshore rispetto a quelli a terra è la maggiore facilità con la quale essi potranno essere smontati al termine dei circa 30 anni del loro ciclo di vita. Già, perché la scienza sta facendo passi da gigante nel settore energetico e nel 2050 dovremmo poter contare su altre fonti pulite come il nucleare di quarta generazione, senza considerare che la Puglia, se solo lo volesse, potrebbe divenire regione guida nel prossimo decennio anche nella produzione di idrogeno verde ed energia da agrivoltaico.

In questo scenario, Forza Italia proseguirà nel suo lavoro, condiviso dal Governo Draghi, volto a semplificare gli iter per lo sviluppo degli impianti di produzione di energie rinnovabili e a superare quelle logiche fatte da veti, ricorsi, piccole o grandi resistenze territoriali che non sempre mirano alla tutela dell’ambiente, quanto alla difesa di interessi localistici ed elettorali.

D’altronde, le politiche energetiche portate avanti dal nostro partito a livello nazionale ed europeo insieme al PPE mirano a conseguire nel medio periodo quell’indipendenza energetica italiana ed europea per affrancarsi dal giogo dei paesi a rischio geopolitico: oggi abbiamo problemi di approvvigionamento con la Russia ma domani ne potremmo avere con i paesi del Maghreb o della penisola saudita.

Nel XVII secolo qualcuno, seppure in una finzione letteraria, combatteva lancia in resta contro i mulini a vento; oggi e domani con lo stesso vento possiamo combattere per avere un’energia sicura, pulita e a buon mercato.

 

On. Gianluca Rospi
Deputato di Forza Italia, dottore di ricerca in fisica tecnica ambientale

 

Roma, 27 giugno 2022
Articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno

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  1. Contributo molto interessante sperando che poi non ci siano interferenze di pseudo-ambientalisti che cercano in tutti i modi di frenare. Tutti utilizziamo energia, pochi sono quelli che sono disposti a rinunciare a qualcosa, ma molti parlano…parlano senza conoscenze tecniche ma solo per il gusto di dire che l’energia ci serve purché sia a discapito di altri
    Bravo Gianluca continua con le tue battaglie sempre condotte con conoscenze tecniche di professionista del settore