Il mio intervento in Aula per la riforma del Codice degli Appalti

Il mio intervento in Aula per la riforma del Codice degli Appalti

Signor Presidente,

l’urgenza di sburocratizzare e semplificare la macchina dello Stato, correlata alla necessità di avviare politiche efficaci ed efficienti per sostenere la ripresa economica del Paese; oggi è ancor più importante a causa della crisi geopolitica conseguente alla guerra scoppiata alle porte dell’Europa.

Guerra che ha prodotto e continua ad alimentare una crisi energetica, economica e umanitaria di portata mondiale con conseguente aumento dei costi dell’energia e delle materie prime che si ripercuote su tutto il tessuto imprenditoriale e le famiglie italiane.

Lo scorso mese l’aumento dei prezzi di cibo ed energia ha spinto il tasso di inflazione in Italia verso il 6,8 percento, il livello più alto dall’ingresso nell’Euro (dal 1999) .

Il governo italiano, grazie anche all’aiuto di Forza Italia, sta applicando varie misure per mitigare l’inflazione: misure che vanno dai tagli ai prezzi del carburante ai bonus sociali e crediti d’imposta, per aiutare sia le imprese che le famiglie a basso reddito.

Oltre a queste misure il governo sta avviando una serie di riforme per semplificare, sburocratizzare la macchina dello Stato, per eliminare i numerosi colli di bottiglia che imbrigliano cittadini e imprese nella quotidianità del loro lavoro.

È proprio su quest’ultimo tema (semplificazione e sburocratizzazione) si inserisce il provvedimento in discussione quest’oggi in aula. Il disegno di legge in esame prevede una delega al Governo ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge delega, uno o più decreti legislativi relativi alla disciplina dei contratti pubblici.

Il provvedimento è stato approvato in prima lettura al Senato il 9 marzo scorso, dove grazie anche al contributo di Forza Italia sono state apportate numerose modifiche che hanno consentito di migliorare sensibilmente il testo iniziale licenziato dal Governo.

Oggi qui alla Camera è in seconda lettura e durante il percorso in Commissione Ambiente, sono state introdotte ulteriori diverse integrazioni e modifiche al testo approvato dal Senato.

Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi della Commissione Ambiente, il vice Ministro Bellanova e tutti i funzionari della Commissione per il lavoro svolto nel brevissimo tempo avuto a disposizione per la discussione di un provvedimento così importante per regolamentare il mercato delle contrattazioni pubbliche.

Tra gli emendamenti approvati, 7 sono stati quelli di Forza Italia.

In Commissione Forza Italia ha votato a favore del provvedimento.

La finalità di questa delega è quella di riscrivere profondamente il vigente Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016), che in questi 6 anni ha dimostrato tutti i suoi limiti e ha contribuito ad appesantire fortemente e rendere farraginosa tutta la normativa in materia, rallentando tutto il settore dei lavori pubblici.

L’intervento normativo proposto ora dal Governo è quindi volto da una parte ad adeguare la normativa interna al diritto europeo ed evitare l’avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate, e dall’altra è volto a ridurre drasticamente, semplificare e razionalizzare le norme in materia di contratti pubblici concernenti i lavori, i servizi e le forniture.

 

Questa di semplificare e riscrivere l’attuale Codice, è stata una richiesta che da sempre è stata avanzata in ogni occasione da Forza Italia.

 

 

Peraltro, questa riforma del codice Appalti rientra tra gli impegni assunti dal Governo con l’Europa attraverso il Piano nazionale di ricerca e resilienza (PNRR).

Nello stesso PNRR, infatti, si prevede una riforma complessiva del quadro legislativo in materia di contratti pubblici da completarsi entro giugno 2023.

Il disegno di legge delega prevede l’adozione di uno o più decreti legislativi attuativi, sulla base di alcuni principi e criteri direttivi:

Mi limito a citare qui le modifiche più importanti sostenute anche da Forza Italia. Tra queste c’è:

  • Il procedere alla revisione delle competenze dell’Autorità Nazionale Anticorruzione in materia di contratti pubblici con la finalità di rafforzarne le sole funzioni di vigilanza sul settore e di supporto alle stazioni appaltanti.

Una delle cause che ha creato confusione nel settore dei Contratti Pubblici dopo l’approvazione del D.Lgs 50/2016 (il codice dei contratti attualmente in vigore), è stata la produzione di numerose circolari (soft law) da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione che ha modificato ripetutamente le regole del gioco creando incertezza negli operatori di mercato.

Ci auguriamo, come gruppo di Forza Italia, che vanga superato, una volta per tutte, il sistema delle soft law e si ritorni al sistema del Regolamento Unico, possibilmente uno per i lavori e uno dedicato ai servizi e forniture.

Criteri direttivi riguardano anche:

  • L’introduzione dell’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi, da attuarsi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta.

Stabilendo che gli eventuali oneri derivanti dal suddetto meccanismo di revisione dei prezzi siano a valere sulle risorse disponibili per la stazione appaltante; nel corso dell’esame in sede referente, è stato introdotto un ulteriore obbligo di inserimento nei bandi delle stazioni appaltanti riguardante il costo da rinnovo dei CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavoro) nazionali sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più̀ rappresentative sul piano nazionale.

Un ulteriore criterio riguarda:

  • La semplificazione delle procedure concernenti l’approvazione dei progetti di opere pubbliche anche attraverso lo snellimento delle procedure di verifica e validazione dei progetti e la razionalizzazione della composizione e dell’attività del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; nel corso dell’esame in sede referente tale criterio di delega è stato modificato al fine di chiarire che la ridefinizione dei livelli di progettazione, quale strumento di semplificazione, deve necessariamente (e non eventualmente, come previsto dal testo approvato dal Senato) condurre a una riduzione di tali livelli.

Vorrei ricordare a quest’aula che la fase di progettazione e soprattutto di approvazione del progetto è la più lunga di tutto l’iter di realizzazione di un’opera pubblica. Si stima che in media per realizzare una grande opera in Italia ci vogliono in media 14 anni (Nel Sud oltre 20 anni).

La fase di progettazione e affidamento incide per oltre il 60% (9 anni su 14).

Senza una riduzione dei livelli di progettazione da 2 a 3 (oggi più facile da attuarsi grazie alla tecnologia BIM) e soprattutto senza una semplificazione e sburocratizzazione dell’iter di approvazione dei progetti, come la semplificazione nell’ottenimento di pareri Ministeriali e degli Enti locali, l’uso obbligatorio delle conferenze di servizio e soprattutto l’inserimento di tempistiche certe per l’ottenimento dei pareri, senza tutto ciò sarà difficile ridurre le tempistiche per la realizzazione delle opere pubbliche.

  • Bene anche l’aver indicato meccanismi di razionalizzazione e semplificazione delle forme di partenariato pubblico- privato, con l’obiettivo di rendere tali procedure maggiormente attrattive per gli investitori professionali e per gli operatori del mercato delle opere pubbliche.
  • Bene la rivisitazione del sistema di qualificazione degli operatori economici al fine di valorizzare i criteri relativi alle competenze tecniche e professionali, all’adeguatezza dell’attrezzatura tecnica e dell’organico, alle disposizioni relative alla prevenzione antimafia e alla tutela del lavoro.

Valutare nei criteri di selezione delle imprese anche la solidità economica, il sistema di qualificazione, le competenze tecnico professionali e la storia dell’impresa significa assegnare la realizzazione di un’opera pubblica sul merito oltre che sul prezzo.

  • Siamo d’accordo anche sull’introdurre dell’obbligo di sottoscrizione di apposite polizze assicurative di copertura dei rischi di natura professionale, con oneri a carico delle amministrazioni, nel caso di affidamento degli incarichi di progettazione a personale interno alle amministrazioni stesse.

Anche se su questo punto, Presidente, avremmo voluto introdurre un meccanismo per incentivare l’affidamento della progettazione esecutiva, per importi di lavori sopra determinate soglie, a professionalità esterne alla PA, mantenendo in house gli Studi di fattibilità tecnico economica o le progettazioni altamente specialistiche.

Questa soluzione avrebbe consentito di migliorare la qualità dei progetti e allo stesso tempo avrebbe accelerato la fase più importante e complicata dell’appalto, oltre a specializzare le PA sulle attività più conformi alla propria struttura che sono le attività di controllo e di collaudo tecnico e amministrativo delle opere pubbliche.

Una cosa che avevamo già evidenziato durante la discussione al Senato e che non ci aveva tanto convinto è quella riguardante il Consiglio di Stato. Su questo punto abbiamo apportato alcune modifiche, siamo riusciti a mitigare questo tecnicismo riportando la decisione ultima sui decreti legislativi al Parlamento attraverso le Commissioni Competenti.

Noi riteniamo che le decisioni le debba prendere la politica attraverso il Parlamento e il Governo e non la burocrazia, che è e deve rimanere un valido supporto.

Forza Italia voterà convintamente questo provvedimento perché rispecchia un punto di vista che portiamo avanti da oltre vent’anni.

Confidiamo, ora, che nei prossimi sei mesi, nei quali il Governo redigerà i testi, si mantenga un rapporto collaborativo e costruttivo con i due rami del Parlamento, cosa che sono certo avverrà; perché è nell’interesse di tutti noi e soprattutto di tutti gli italiani costruire un Codice dei Contratti Pubblici che possa dare risposte che i cittadini, le imprese e il Paese ci chiedono ormai da diversi anni.

Quindi, grazie a tutti e buon lavoro.

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